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Abbiamo come è ovvio ragionato intorno a ciò che è scritto e che riguarda Gesù, subordinando la discussione sulla trinità alla comprensione di Gesù, perché senza di Gesù nessuno ne parlerebbe.
Posto che il termine Trinità è una invenzione del linguaggio umano, usata dagli uomini per dare di Dio una immagine comprensibile, esamineremo ora quelle che comunemente vengono definite “persone della trinità”.
Abbiamo Dio Padre
Abbiamo Dio figlio
Abbiamo Dio Spirito santo
Chi è Dio Padre?
Nell’immagine che abbiamo usato parlando di Gesù figlio, abbiamo evidenziato che un uomo è padre potenziale per effetto della sua natura, ma diventa padre solo quando genera un figlio. Quando ha generato un figlio che cosa cambia in lui? Nulla, tranne che ora è anche padre, ma lui rimane sempre uomo. Quando alziamo gli occhi verso Dio Padre, in realtà stiamo riconoscendogli il fatto che ha generato un figlio, suo figlio. Non ci stiamo indirizzando ad una persona diversa per quanto simile a Dio, ma a Dio stesso nelle vesti di Padre. Perdonami Padre santo, se in questa sede non ho trovato la forza di descriverti come Padre; la ragione sta, e Tu lo sai, nel fatto che ho scelto di parlare di Gesù che è come parlare di Te.
Chi è Dio Figlio?
In quanto al Figlio di Dio abbiamo già evidenziato che è Dio perché simile a suo Padre, talmente simile che entrambi (mi si perdoni questo termine) sono la stessa cosa.
Chi è Dio Spirito Santo?
Abbiamo lasciato per ultima la riflessione sullo Spirito Santo, semplicemente per una questione cronologica del pensiero. La domanda ha bisogno di una risposta in questo contesto per una questione di chiarezza.
La prima cosa che notiamo leggendo le scritture è che lo Spirito di Dio era già presente nel primo verso della Genesi, infatti leggiamo:
Sempre viene chiamato lo Spirito di Dio, il che non dice ciò che sovente viene frettolosamente detto, ma dice esattamente ciò che è stato scritto, cioè che
Abbiamo anche letto dello Spirito di Elia, cosa che Eliseo ha desiderato ricevere al doppio. Di quale spirito si sta parlando, se non che di ciò che Iddio gli ha dato del Suo Spirito? (vedi Giobbe 33.4). Per questa ragione ha senso la richiesta di Eliseo che vuol semplicemente dire:
Tutto l’antico testamento è impregnato dello Spirito di Dio che non ha mai smesso di vigilare sulle acque (esse sono la figura della instabilità dell’umanità).
Con la venuta di Gesù ci viene detto dalla Sua bocca:
Aggiunse ancora:
Il Battista annuncia un battesimo di Spirito Santo che ci sarà donato tramite Gesù Cristo:
Gesù stesso, in quanto uomo, per primo ha ricevuto la pienezza dello Spirito Santo (Luca 3.22). Ciò fu profetizzato in Isaia 11.1 :
“Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui:
Spirito di saggezza e d'intelligenza,
Spirito di consiglio e di forza,
Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE”.
Per gli uomini di buona volontà credo sia sufficiente a capire che non stiamo parlando altro che di Dio, senza giri di parole che servono solo a rendere il tutto più fumoso.
Con Gesù ha inizio una nuova era, anche per ciò che concerne la manifestazione dello Spirito Santo, perché esso ci è stato dato espressamente per Gesù, cioè per l’amore che Suo Padre ha sempre avuto nei confronti di Lui. Ciò che prima era grazia in attesa che venisse Gesù, ora è grazia perché Gesù è venuto, portando a termine l’opera di salvezza. Tutto ci viene dato in Cristo e per Cristo, e la gloria di Dio abita nell’uomo perché e quando vi abita Gesù. Dio Padre ha messo nelle mani del figlio ogni autorità, quindi anche la richiesta dello Spirito Santo in noi passa da Gesù, perché nulla viene fatto senza di Lui.
Sono pensieri che dovrebbero farci sobbalzare dalle nostre sedie imbottite che sovente ci hanno conciliato il sonno, rendendoci anche sordi alla Sua voce, ma spesso, anziché sobbalzare sprofondiamo ancora di più.
In ultima analisi, ovviamente ultima per ora, leggiamo che nell’Apocalisse viene detto:
Che vuol dire che lo Spirito Santo e la sposa dicono la stessa cosa? Non vuol forse dire che l’ardente desiderio di Dio e dei suoi santi, altro non desiderano se non che tutto sia compiuto, che sia buttato giù il principe di questo mondo, che sia condannato l’accusatore dei fratelli, che sia annientato il nemico dell’Onnipotente? E’ ovvio che tutti gli sguardi siano puntati verso lo Sposo, perché è da Lui e per lui che tutto vive.
Chi può desiderare tanto se non Colui che ha sofferto della sua creazione e che è stato costretto all’immane sacrificio, perché Dio, perché l’Unico che poteva farlo, perché l’Unico che ha voluto farlo?
Lui che poteva con la Sua potenza distruggere ciò che aveva creato, ha scelto la via della giustizia, quella di pagare il prezzo in proprio per le scelte errate delle sue creature.
Sei troppo grande, Dio mio, perché io possa comprenderti; le tue opere non possono certo essere narrate interamente (Ecclesiaste 3.11). Quando il mio cuore imprende a pensarTi, mi sento pervaso dalla tua tenerezza di Padre, dalla tua potenza di Dio e per la parte del tuo Spirito partecipe della tua natura.
Prendimi per la mano, Padre Santo, perché mi sento davvero un granello si polvere di fronte alle meraviglie della tua giustizia.
Davvero non esiste nessun posto dove poter fuggire dal tuo cospetto, perché il tuo calore, la tua vita, il tuo Spirito è dovunque.
Venne il giorno in cui Isaia vide la tua gloria; egli vide fra le altre cose che